Sono spensierata alla guida della mia Lancia y, non chiedetemi di più perché come info sulla mia auto me la faccio bastare. Musica a volume moderato, canto. Sicuramente dalle altre vetture qualcuno mi scorge e sembro chiedere disperatamente aiuto, in realtà mi sto solo cimentando in un acuto di Tiziano Ferro.
E proprio nel bel mezzo del ritornello, quando l’ugula si è scaldata ed è pronta per la sua migliore estensione, mi sembra di essere sull’autoscontro del LunaPark di Pinarella. Uno scatto in avanti, colpo di frusta assicurato perché ormai ho anche una certa.
Mi hanno tamponato, e adesso?
Scendo composta, perché so che c’è un documento da qualche parte tra i documenti che devo compilare. Ripasso mentalmente tutte le lezioni di scuola guida e mi vengono in mente quegli incroci a 4 strade, che ancora adesso controllo quale sia la mano con cui scrivo per capire chi ha la precedenza e deve passare per primo. Bene, prendo coscienza del fatto che la lezione sul documento che devo compilare io non la ricordi affatto. Probabilmente stavo ancora studiando gli incroci. Per fortuna c’è Google, lo googlo. Anzi, googlo “Ho fatto un piccolo incidente e adesso?”. Google risponde: “cara, la prossima volta ascolta Chopin! Il CID, devi fare il CID!”
Un primo passo in avanti, ma come si compila un CID? Ora, caro amico/a che non sai bene come compilare una constatazione amichevole di incidente, perché è questo che significa l’acronimo, ti porto la mia esperienza. Il CID si presenta come un foglio colorato e articolato su due colonne, parte A e parte B, distinte appunto per colore, così che durante la compilazione si possano agevolmente identificare i due veicoli coinvolti nel sinistro stradale. Okay, mi dico, io sarò il giallo, d’altronde mi è sempre piaciuto come colore, rievoca l’estate e il sole. Tra le due colonne colorate vi è poi una parte di colore bianco, riservata alle circostanze dell’incidente, e all’interno della quale sono riportate più possibili situazioni. Più in basso vi è un’area dedicata alla rappresentazione grafica del sinistro.
Ecco, panico. Praticamente un Pictionary dei sinistri stradali e io a Pictionary ero quella che disegnava gli omini con le stanghette. Ma non demordo e insieme al mio compagno di sventure (un signore distinto sulla 50ina che sicuramente non stava cantando “Sere Nere”) completiamo una dopo l’altra le caselle da riempire. Alla fine non è poi così difficile, mi dico. Vista la mia nuova abilità acquisita, QUI è dove ho trovato le informazioni che cercavo e anche tu puoi informarti sulla corretta compilazione di un CID.
Risalgo in auto, parto. L’auto è ammaccata come me dopo un’ora e mezza di hot pilates. Tiziano grida forte “di sereeeeee nereeeeee”, sorrido,
cambio stazione, Vasco Rossi “Voglio una vita spericolata”. Spengo la radio, silenzio. Per oggi, molto meglio così!